A testimonianza del valore della mostra “Shizenbi” – già riconosciuto in anticipo sull’apertura dell’esposizione - una prestigiosa rivista d’Arte trimestrale ha pubblicato un articolo in sei pagine dedicato alla Mostra, a firma Andrea Grandi e pubblicato sul numero di luglio-agosto-settembre, in edicola e online.
Hestetika è un magazine di 160 pagine e più di 30 articoli, che raccoglie e racconta il nuovo che avanza nel mondo dell'arte e del design, dando visibilità alle eccellenze nei vari campi artistici.
Abbiamo incontrato l'ideatore, il fotografo Flavio Gallozzi, da anni ammiratore ed estimatore della cultura e dell'arte giapponese. E da questo amore è nata questa collettiva, organizzata dall'Accademia di karate Yoshitaka, che lo vede protagonista insieme ad altri quattro artisti nipponici: il pittore Mitsuo Miyahara, la giovane pittrice Asako Hishiki, l'artista di collages...
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Hestetika
N. 14
Luglio 2014
bellezza naturale
dal sol levante
Shizenbi - La mano, il gesto, il segno e l''aria" è il titolo della mostra collettiva che, dal 12 al 28 settembre ad Abbiategrasso (Milano) a Palazzo Cittadini Stampa, illustrerà al meglio tutta l'armonia, la leggerezza, la pazienza e la delicatezza di stampo nipponico.
Testo di Andea Grandi
Flavio Gallozzi
Nato a Torino nel 1957, si diploma presso l'Accademia di Belle Arti a Torino nel 1980; l'anno successivo si trasferisce a Milano dove lavora come fotografo di moda e per ritratti. Nel 1993 si trasferisce a Londra dove lavora nella moda e collabora con molti artisti giapponesi. Nel 2002 rientra in Italia e inizia a recarsi regolarmente in Giappone per dedicarsi alla sua ricerca personale sulle arti tradizionali di questo paese.
Sakutaro Nakagawa
Classe 1945, il segno ideografico si fa poesia nelle sue opere realizzate con carta di riso colorata, con cui costruisce i segni kanji della scrittura tradizionale giapponese, tagliando a mano strisce e frammenti di carta e trasformandoli in immagini evocative e poetiche, leggere come l'aria e di grande impatto visivo.
Asako Hishiki
Nata ad Hamamatsu (Shizuoka) nel 1980, consegue la laurea in Pittura nel 2004 a Tokyo; si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Bologna, dove si diploma in Pittura e, successivamente, dopo aver ottenuto nel 2010 una borsa di studio dal Governo Italiano, si iscrive al Biennio Specialistico.
Takayuki Nakatake
Nato in Giappone nel 1950, ha in mostra quattro grandi fotografie su carta di riso di grande forza espressiva, che indugiano sulla callosità delle mani o sulla pelle rugosa e avvizzita dei volti, documentando i segni del lavoro e della passione che restano incisi sulla pelle come ferite mai rimarginate.
Mitsuo Miyahara
Nato a Tokyo nel 1948, si trasferisce in Italia a 19 anni dove frequenta l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano nel corso di Marino Marini. Si trasferisce poi a Torino, dove si diploma presso l'Accademia Albertina nel corso di Sandro Cerchi. Dal 1974 al 1994 ha insegnato presso il Liceo Artistico Statale "Renato Cottini" di Torino.
Palazzo Cittadini Stampa
Pregevole edificio seicentesco situato lungo il Naviglio Grande, fu sede di segreti incontri di patrioti e personalità centrali dell'unità d'Italia (pare vi abbiano soggiornato anche Garibaldi e Mazzini) ed è stato inaugurato lo scorso 16 maggio a Castelletto di Abbiategrasso (MI) al termine di lunghi lavori di restauro. Un'operazione inserita all'interno del Progetto Integrato d'Area (PIA) "Terre Slow ad un passo da Milano - Expo 2015 lungo le vie d'acqua" e che lo vedrà protagonista di alcune mostre, come, appunto, "Shizenbi".
ARTICOLO: bellezza naturale dal sol levante
Abbiamo incontrato l'ideatore, il fotografo Flavio Gallozzi, da anni ammiratore ed estimatore della cultura e dell'arte giapponese. E da questo amore è nata questa collettiva, organizzata dall'Accademia di karate Yoshitaka, che lo vede protagonista insieme ad altri quattro artisti nipponici: il pittore Mitsuo Miyahara, la giovane pittrice Asako Hishiki, l'artista di collages Sakutaro Nakagawa e il fotografo Takayuki Nakatake. Il concept della mostra lo esplica bene il curatore Victor De Circasia, una figura di spicco nel mondo artistico, anche a livello internazionale:
"La mostra analizza e descrive la relazione tra l'immagine e il suo rapporto con il mistero della gestualità nella cultura giapponese. L'avventura sta nel gesto ma anche nell'arte, che cerca la trascendenza e la verità, espresse con l'icona che l'anima del linguaggio artistico ci regala (...). Gli artisti coinvolti, attraverso varie espressioni - fotografia, pittura, collage e installazioni - permettono di avvicinarsi all'estetica del Giappone, legata alla sensibilità e al suo rigoroso contrasto con l'efficienza iconografica".
Della genesi della collettiva ne abbiamo parlato con Flavio Gallozzi, che esporrà una quarantina di foto dalla sua serie "Il Gesto Creativo", dove vengono esaltate l'armonia del movimento e dell'immagine, e in cui sono ritratti i movimenti di grandi artisti e artigiani giapponesi, veri Maestri della propria "arte", dalle arti marziali al forgiatore di katana, dalla suonatrice di koto alla cerimonia del the.
Come è nata la mostra "Shizenbi"?
"Al liceo artistico ho avuto un professore giapponese, proprio Mitsuo Miyahara, e da lì ho iniziato a interessarmi a questo paese, per il quale è poi nato un vero e proprio amore, lavorando con diversi giapponesi sia a Milano che durante il mio lungo periodo londinese - e dove ho conosciuto peraltro quella che sarebbe diventata mia moglie, anch'essa giapponese. Rientrato in Italia, ho pensato di ritrovare questo professore e ho scoperto che era ancora a Torino. È nata una grande amicizia e stima, e abbiamo pensato di organizzare una mostra insieme, maestro e allievo, pur essendo io fotografo e lui pittore. L'excursus di ricerca però è lo stesso, la cultura giapponese e il segno; per arricchire ulteriormente la mostra, abbiamo pensato di coinvolgere Asako Hishiki, una pittrice molto giovane che lavora a Bologna, il fotografo Takayuki Nakatake e Sakutaro Nakagawa, artista di collages, che su carta riesce a rendere i kanji come disegni. Nakatake invece ritrae, oltre ad alcuni ritratti, mani nude e crude, di contadini e anche di un famoso ballerino di Butoh, Kazuo Ohno, in bianco e nero, molto minimalista".
Qual è il fil rouge che vi unisce tutti e cinque?
"Io e Nakatake lavoriamo su direttive estetiche molto simili, il bianco e nero, le ombre, la mano. Anche gli altri artisti lavorano su forme molte essenziali. Fra di noi c'è una sintonia artistica e anche umana, un'unione e una sinergia di intenti".
Cosa ti ha insegnato l'arte e la cultura giapponese?
"Il rispetto dello spazio, l'uso del vuoto e delle ombre. Già amavo il bianco e nero, ma poi ho capito l'importanza del non vedere qualcosa per dargli maggior risalto, apprezzandone il tempo che occorre per acquisire e capire lentamente un elemento".
Come ti sei avvicinato alla fotografia?
"Ho fatto il liceo artistico e l'Accademia di Belle Arti. Nella pittura badavo troppo alla tecnica, senza pensare a cosa esprimere, mentre trovai la fotografia più immediata. È stato un processo molto lungo, solo 10 anni fa, col mio primo viaggio in Giappone, ho capito cosa volevo rappresentare, ossia l'armonia e il momento della creazione attraverso la gestualità".
Quali sono stati i tuoi artisti di riferimento?
"Mi hanno influenzato molto pittori come Mondrian e Yves Klein; l'arte povera è stata una base fondamentale, ho lavorato con artisti come Pistoletto e Gastini. Ho apprezzato l'essenzialità nella pittura di Mirò o degli impressionisti come Cézanne. L'esperienza nell'arte figurativa è stata sicuramente molto formativa. Tra i fotografi, Avedon, Irving Penn e Guy Bourdin (con cui ho lavorato). Tra i giapponesi Hiro, Fuji, Yokosuka e Hosoe".
In base alla tua esperienza personale, quali differenze hai trovato nell'approccio italiano verso l'arte rispetto a quello londinese e giapponese?
"Quello giapponese è basato molto sulla gerarchia e strutturato con scuole e maestri. In Italia c'è più libertà, ma anche molta meno rete fra gli artisti. A Londra la tendenza è una ricerca spasmodica al mercato e all'aspetto commerciale".
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Andrea Grandi